Dopo aver trasformato le cabine elettriche nel comparto dell’ex mercato ortofrutticolo in Bolognina, l’associazione Serendippo si è spostata nel quartiere Savena per la seconda tappa del progetto di arte pubblica Disegnare Dialoghi che ha l’obiettivo di connettere le persone e creare occasioni di conoscenza e condivisione. Al centro c’è sempre il tema dell’abitare ed è per questo che, anche in questo caso, tutto è concentrato nei pressi di un comparto abitativo “particolare”: il villaggio INA-Casa del Cevedone.
L’intervento d’arte pubblica ha riguardato il mercato di via Corrado Mazzoni dove l’artista Andrea Marco Corvino aka LOL 63 ha lavorato assieme ad alcuni richiedenti asilo del progetto comunale per la formazione e l’inserimento al lavoro Nausicaa e ai commercianti del mercato. Sherwin-Williams Italy S.r.l. ha fornito gratuitamente prodotti vernicianti a marchio Sayerlack e formato i ragazzi che li hanno applicati. Nelle prossime settimane, sempre con la stessa modalità, verranno poi realizzate altre opere di Mia Da Schio Suppiej e Marta Finotti lungo la pista ciclabile Carlo Piazzi sul tema della cura delle persone nello spazio.
Nel retro del mercato, una scritta: “È per questo che noi crediamo in un mondo nuovo” frase di un critico dell’architettura che si riferiva alla modalità di pensare l’abitare di Federico Gorio, l’architetto che ha progettato il Cevedone.
«Alla fine – racconta Etta Polico – faremo un congresso di architettura, perché cercando informazioni sui villaggi INA-Casa ci siamo rese conto che non c’erano immagini finché non siamo arrivate alla Fondazione Gorio e alla figlia di Federico Gorio che ha progettato il Cavedone. Da lì abbiamo capito l’importanza di quelle case popolari e per questo inviteremo alcuni esperti a parlarne, per poi fare, con quegli stessi materiali, un altro intervento di arte diffusa lungo le pensiline TPER».